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Inter, Chivu: “Con il Napoli partita importante. Luis Henrique e Diouf non sono pronti”

Chivu: “Napoli-Inter sfida tra campioni. Conta l’ambizione, il rispetto e la mentalità. Il riposo è parte del successo.”

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Cristian Chivu, allenatore rumeno dell'Inter

Giornata di conferenza stampa per Cristian Chivu alla vigilia della sfida contro il Napoli in programma domani alle 18:00 al Maradona.

Inter, Chivu: “Il riposo è il miglior allenamento. Nessuna rivalsa con Conte”

Sulle insidie: “Quello che conta è che si affrontano la squadra campione d’Italia e i vicecampioni. Sono convinto che le ambizioni sono altissime da entrambe le parti, sarà una partita combattuta ed le squadre vorranno dire la loro ambizioni e voglia di portare il risultato”. 

Sulle risposte attese:  “Non si possono fare paragoni con l’anno scorso però bisogna guardare quello che è accaduto. Una squadra ha vinto il campionato, l’altra no. Domani siamo solo all’ottava giornata, è ancora presto. C’è ambizione, così come la rivalità, perché il Napoli negli ultimi anni è una realtà importante del calcio italiano e non solo, ha vinto due scudetti negli ultimi tre anni. Sarà una partita in cui due squadre vorranno imporsi”.

Un giorno di riposo prima di Napoli-Inter: “Devo giustificare il giorno di riposo? A me sembra normale. Il miglior allenamento per una squadra è il riposo. Veniamo da un periodo in cui molti hanno fatto 10 giorni di ritiro con la nazionale e non sono mai stati a casa. Sono arrivati a Milano e dopo siamo partiti per Roma, siamo tornati alle 5 del mattino. Poi siamo andati in Belgio e abbiamo dormito lì dopo la partita perché non potevamo tornare subito a Milano. Mi sembrava giusto staccare un po’, concedere una giornata ai ragazzi insieme alle famiglie e ai loro bimbi. A volte bisogna staccare, senza pensare sempre alle solite cose. Mi fido di loro, della loro professionalità e responsabilità. Siccome si gioca tanto a volte difficile fare allenamenti”.

Con il Napoli una partita che può indirizzare il campionato: “E’ una partita importante, non dobbiamo negare l’evidenza e la realtà. Sono importanti i punti e tutto quello che muove una classifica o determina il cammino di una stagione. Ma è presto dirlo. Ci sono squadre che hanno già due sconfitte. Quello che vale per una squadra vale per le altre. Solo il Milan ha una sconfitta e qualche pareggio. Però si va avanti, è ancora l’ottava giornata. Bisogna capire l’importanza di questa partita, che si gioca tanto ma non tutto. Bisogna andare con convinzione, spirito giusto e la passione giusta. Consapevoli che non sarà una partita semplice, l’ambiente a Napoli non è a nostro favore. Bisogna essere preparati dal punto di vista mentale e fisico a fare una grande prestazione”. 

Differenze nell’affrontare partite cosi allenatore-giocatore: “La mia esperienza mi ha insegnato una cosa: tutte le partite bisogna trattarle nella stessa maniera, solo così riesci a dare continuità agli obiettivi di una squadra. Non puoi differenziare le partite, permetterti il lusso di considerarsi  superiore a qualcun altro, se hai questo tipo di approccio non vinci. Bisogna trattare tutte le partite alla stessa maniera. Quando sei abituato a preparare le cose in una certa maniera, con rispetto per te stesso e per i compagni e avversario, cercando di essere la tua miglior versione, diventa tutto più semplice. Ho vissuto in gruppi in cui era più difficile l’allenamento che la partita, ma questo non voleva dire che preparavamo male mentalmente le partite. Una vittoria non è mai scontata, bisogna meritarla e gestire bene i famosi momenti in cui vai in difficoltà”.

Inter, Chivu: “Ho quattro attaccanti compatibili”

Cosa cambia per Lautaro giocare con Bonny o Esposito: “Per me non cambia niente. Sono solo numeri, da fuori magari qualcuno pensa che Bonny sia più simile a Thuram. O che Pio è Pio e non è simile a nessuno. Per me sono quattro attaccanti compatibili, mischiandoli il rendimento della squadra e quello loro è uguale. Sono generosi, lavorano per la squadra e mettono il gruppo davanti a tutto. Per me non esistono coppie. Hanno dimostrato finora che sanno stare insieme e non si pestano i piedi”.

Milan-Como fuori l’Italia: “Ho imparato di non lamentarmi. Non vedo fantasmi, nella vita è uno spreco di energie lamentarsi. Non vedo sempre le cose negative. Bisogna guardare anche le cose positive, se ci fosse. Non sta a me dirlo perché non capiterà a me, ma ho fatto un’amichevole a Bengasi e sono andato felice. E’ un’opportunità importante di far vedere il calcio a livello internazionale. Siamo professionisti, abbiamo il dovere di fare determinate cose. Poi sta a un allenatore e a una società gestire risorse ed energie. Magari impareremo anche a fare cose per il bene della squadra, dandogli qualche giorno in più di riposo. Il miglior allenamento è sempre il riposo, soprattutto quando si gioca tanto”.

Il record negativo di gol della Serie A: “Sono qui da molti anni, l’Italia non ha mai primeggiato in questo. Non vedo un problema in questo. Le squadre sono preparate, è vero quello che si dice in giro: gli allenatori preparano le partite in base all’avversario. All’estero ci si preoccupa più dell’evoluzione e del gioco della propria squadra, senza mai andarci contro. Da quel punto di vista ci sono partite in cui si finisce ‘tanto a niente’, sono più spettacolari, ma non vuol dire che il calcio italiano sia scaduto o sia indietro. Vuol dire che è un modo diverso di interpretare il calcio, sei costretto a farlo perché molti allenatori sono ben preparati”.
Sulla rivalsa di molti giocatori per lo Scudetto perso lo scorso anno: “Hanno qualche sassolino da togliersi? Non credo. Non c’è bisogno di parlare di determinate cose. Conte è stato qui cinque anni fa, nel frattempo con Simone Inzaghi si è vinta la seconda stella, si sono fatte due finali di Champions League. Tra gioie e amarezze sono passati anni. Non credo qualcuno debba trovare motivazioni in più solo perché si affronta Conte. Siamo l’Inter, rispettiamo quello che siamo diventati negli ultimi anni. Abbiamo la consapevolezza di quello che siamo, di quello che vogliamo essere. Finisce tutto lì per noi. Abbiamo l’ambizione e la voglia di fare una gran stagione. Abbiamo voglia di fare buone prestazioni per portare avanti un progetto e quello che di buono è stato fatto. Tutto si riassume in questo, non in altro”.

Su Luis Henrique: “Mi affosso ancora di più e parlo anche di Diouf. Sono due ragazzi che si allenano bene, che stanno cercando di superare il momento personale. Hanno qualità, giovani con margini di crescita, ma dal punto di vista mentale, dell’impatto con il calcio italiano non li reputo ancora pronti. Questo non vuol dire che non gli abbia dato la possibilità di farlo. Mi prendo sempre la responsabilità del fatto che forse avendo tutte partite ravvicinate ho passato meno tempo con loro ad ascoltarli e a spiegargli determinate cose. Ma per impegno sono giocatori validi, riusciranno a sbloccarsi anche dal punto di vista mentale. Hanno qualità e la fanno vedere tutti i giorni. Piano piano arriverà anche il loro momento, li vedremo in campo più spesso”.

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