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Inter, Chivu: “Mi prendo tutte le colpe. Stavo pensando alla partita con il Kazan del 2010”

Chivu: “Una lezione per tutti, mi prendo le colpe. Importante vincere e ritrovare lo spirito giusto”.

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Cristian Chivu, allenatore dell'Inter

Al termine della partita vinta contro il Kairat per 2 a 1 Cristian Chivu, allenatore dell’Inter, ha parlato ai microfoni di Prime Video.

Inter, Chivu: “Una lezione per tutti”

Cosi Chivu: “Il primo responsabile sono io, mi prendo tutte le colpe perché non sono riuscito a trasmettere l’importanza della gara. Qualcuno l’ha anche sottovalutata, ma non credo più di tanto. Anche io l’ho sperimentato da giocatore, quando si gioca ogni tre giorni è sempre difficile calarsi nella realtà di una partita così con un avversario che sulla carta sembra inferiore. Mi prendo i tre punti, serviva tanto in più per fare una prestazione che ci avrebbe permesso di stare più tranquilli. Tutto qua”.

Aggiunge:  “Per me è una lezione, e lo è per tutti: devo fare meglio per trasmettere la determinazione e l’atteggiamento giusto”. 

Maicon gli ricorda la partita con il Kazan del 2010: “Stavo pensando proprio a quella, mi è venuto in mente qualcosa. A vedere la gara di oggi, il fatto di non essere riusciti a sbloccarla prima e a chiuderla ha fatto apparire qualche fantasma. Loro sono sempre rimasti in partita, ci hanno messo in difficoltà. Abbiamo fatto fatica a trovare le giocate giuste, spesso avevamo una costruzione a tre e tornavamo dal portiere senza mai dargli un appoggio. Abbiamo fatto fatica a esprimere il nostro gioco, a esprimere ciò che avevamo preparato. Ora sono l’allenatore e le responsabilità sono mie potevo fare meglio. Io ci metto la faccia, loro lo sanno perché sono bravi ragazzi, maturi e intelligenti. Capiscono cosa non è andato bene oggi”.

Un patto con Lautaro: “Un giocatore credo che non si permetta mai di venire a dirmi di giocare, sono stato io ad avere questa idea di farlo giocare 45′. So quanto è imporante per un attaccante uscire dai brutti pensieri giocando, poi lui da capitano e trascinatore ha fatto gol e siamo tutti contenti. Ma io sono stato più contento quando ha fatto quella scivolata vicino al calcio d’angolo: questo è lo spirito che devono avere tutti. Il calcio è anche felicità, è un gioco, non bisogna vedere i fantasmi. Lui come tanti altri sono imporanti, bisogna giocare col sorriso”.

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