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Oriali: “Sarei rimasto, l’Inter è la mia seconda pelle”
Oriali ripercorre il rapporto con Mourinho, i ricordi del Triplete e il suo profondo legame con l’Inter.
In occasione di Benfica-Napoli Lele Oriali ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Il Manager Tecnico degli Azzurri si rincontrerà con José Mourinho, insieme sono stati protagonisti nel 2010 nell’Inter con l’indimenticabile Triplete.
Inter, Oriali a La Gazzetta dello Sport: “Non vorrei mai giocarle”
Incontrarsi e dirsi….?
“Sorridere. Abbracciarsi. Ricordare. Ci sono partite che non sono eguali alle altre: io quelle con l’Inter non vorrei mai giocarle; e queste con Mourinho lasciano puntualmente qualcosa”.
Madrid, 12 maggio 2010.
“Si tocca uno dei punti più alti della carriera, la Champions è il sogno di tutti. L’Inter quell’anno riuscì nell’impresa di vincere il Triplete. Ma lo sapevo…”.
Quali poteri nascosti aveva per aver percezione del trionfo?
“Erano un paio di mesi che sui giornali girava voce dell’addio di José. Io e lui abbiamo avuto un rapporto straordinario come poi mi sta succedendo con Conte, ma certi argomenti restano tabù, è il sacro rispetto che si deve. E una sera, senza violare la riservatezza, ci trovammo a parlarne”.
Praticamente, confessò?
“No, discutevamo di quello che avevamo letto, io gli buttai giù una battuta – lo sai che se vai via, cacciano me – e lui sereno, padrone del momento: Gabriele, non pensare a quello che sarà, qui stiamo scrivendo la storia e ci riusciremo. Promessa mantenuta”.
Via Mou e va via anche Oriali; se ne va Conte e deve salutare pure Oriali: è il destino di chi è legato profondamente a un tecnico?
“Boh! Io sarei rimasto, l’Inter è la mia seconda pelle, non conto i successi delle mie varie carriere, quella da giocatore, da direttore sportivo o generale e da dirigente, so che con l’Inter ho vinto otto dei dieci scudetti della seconda stella. Faccia lei!”.